Apparecchio dagherrotipico a casse scorrevoli

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Note storiche

Enrico Jest con l'aiuto del figlio Carlo si dedica alla costruzione ed alla commercializzazione di un certo numero di fotocamere per dagherrotipia a Torino tra il 1840 e il 1850, arrivando a tradurre in italiano il manuale di Daguerre e ad offrire alla propria clientela un ricco catalogo comprendente quasi centocinquanta diversi articoli scientifici, ottici e per dagherrotipia. Analogamente in altre città italiane altri artigiani si dedicano alla costruzione di attrezzature per dagherrotipia seguendo le istruzioni dei ricchi appassionati fotografi dell'epoca, come Alessandro Duroni a Milano o Enrico Suscipj a Roma, facendo ricorso quasi sempre ad obiettivi importati dalla Francia. L’apparecchio in esame è citato nel Bollettario per l’entrata e l’uscita del materiale scientifico (s.d.) presente nell’archivio della scuola, indicato come: “ apparecchio fotografico con treppiede” (numero di inventario 3265 – 126), costo L. 800.

Conservazione

L’apparecchio è in ottimo stato. Presenta solo una fessurazione del legno nella parte anteriore, al centro. E’ stato eseguito recentemente (2005) un intervento di manutenzione e pulitura: le parti in ottone, completamente annerite, sono state pulite con pasta lucidante mentre le parti in legno sono state trattate con essenza di trementina, gomma e panno antistatico.

Bibliografia

  • Janda Jiri, Camera obscuras. Photographic cameras 1840-1940, Praga 1982
  • Maria Teresa Contini, Strumenti Fotografici 1845-1950, Roma 1990
  • John Wade, Breve storia della macchina fotografica, Roma 1980
  • Brian Coe, La macchina fotografica: dal dagherrotipo allo sviluppo immediato, Milano 1978
  • Michel Auer , Histoire illustrée des appareils photographiques, Parigi 1975
  • Michel Auer, 150 ans d’appareils photographique...la collection Michel Auer, Parigi 1989
  • Marco Antonetto e Marco Malavolti, Made in Italy : apparecchi fotografici italiani, Milano 1983
  • Cinzia Frisoni, Non solo catalogazione:un approccio conservativo per il Museo Scientifico Luigi Galvani in “Quaderni di Palazzo Pepoli Campogrande”, n.10, Ferrara 2006

[Cinzia Frisoni]