Raccolta di 100 diapositive sulla Grande Guerra

scatola fotoSi tratta di una selezione di 100 diapositive su lastra di vetro (82 x 82 mm) al bromuro d’argento, montate a pacchetto con vetro di protezione e sigillate lungo i bordi con carta gommata. Sono custodite nella scatola di legno originale (mm.102x190x195), munita di una serratura metallica, e recante un’etichetta metallica con la scritta : Minerva – Roma - Proiezioni n. 86.

Soggetto

Le diapositive sono ricavate dalle immagini che il Reparto Fotografico del Regio Esercito scattò durante la Grande Guerra e proposte agli studenti dall’Istituto Minerva, creato nel 1912, anche con l’aiuto del Ministero, per diffondere l’uso delle proiezioni luminose e cinematografiche. Hanno intento informativo e celebrativo. Propongono i teatri naturali della guerra [im. 12, im. 32, im. 41, im. 50], le trincee [im.15, im.19, im.73], le distruzioni [im. 3, im. 66, im. 70, im.78], ma soprattutto gli uomini nei loro sforzi collettivi [im. 44, im. 48], nel momento del successo [im.84] o del riconoscimento [im.88]. Quegli uomini sono generali [im. 28], soldati anonimi nemici [im.97], prigionieri [im. 27, im. 98] o feriti [im.24]. Si censura la morte [im.76], una sola diapositiva su 100.

Notizie storiche

La raccolta entrò nel Liceo negli Anni Venti e non è dato sapere che tipo di fruizione abbia avuto allora. Ritrovata, è stata sottoposta nel 2001 ad un accurato lavoro di restauro, duplicata su pellicola moderna 35 mm. e acquisita in formato digitale, grazie ad una Convenzione tra il Liceo e l’Archivio fotografico della Soprintendenza ai Beni Storici di Bologna. Dalla collaborazione è nato il sito: www.memofotogalvani.beniculturali.it a cui si consiglia un collegamento. L’intervento ha permesso la restituzione del sussidio didattico all’uso degli studenti e la realizzazione di numerosi progetti didattici.

Bibliografia

  • I Quaderni di cultura del Galvani, Anno 7, Nuova serie, numero 3, 2001-2002
  • I Quaderni di cultura del Galvani, Anno 9, Nuova serie, numero 1, 2002-2003

[Meris Gaspari]