Pereira Romeo Rodrigues
Nacque a Napoli il 29 novembre 1918 da Romeo e da Elena Masi.
Frequentò il ginnasio del “Galvani” dal 1932 al 1934.
Ex-allievo della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, nel 1938 entrò all'Accademia militare di fanteria e cavalleria di Modena, dalla quale uscì nel 1940 con il grado di sottotenente dei carabinieri. Il 15 settembre dello stesso anno, si sposò con Marcella Duce.
Nel 1941 fu nominato comandante di plotone nel Gruppo Squadroni territoriali di Roma. Poco dopo gli fu affidato il comando della 660ª Sezione Carabinieri motorizzata in Africa Settentrionale. Rimase sul fronte per pochi mesi, dal 15 novembre del 1941 al 25 gennaio del 1942, partecipando a numerose azioni in prima linea e guadagnando sul campo una medaglia di bronzo al valor militare. Si ammalò e dovette tornare in Italia, dove assunse il comando della Tenenza di Roma-Ostia e poi a quella di Roma-Appia.
L'8 settembre del 1943 si oppose all'ingresso dei tedeschi nella capitale, catturando alcuni prigionieri. Il 7 ottobre fu arrestato dai tedeschi e deportato in Germania, ma durante il viaggio, a Pordenone, riuscì a fuggire. Rientrato a Roma, costituì una banda di Carabinieri che agiva nell'ambito della formazione partigiana comandata dal generale Filippo Caruso. Il 10 dicembre fu catturato dai tedeschi. Condotto prima nel carcere di via Tasso e poi al III braccio di Regina Coeli, fu più volte torturato. Per farlo parlare, fu arrestata anche la moglie Marcella.
Fu fucilato il 24 marzo alle Fosse Ardeatine.
Frequentò il ginnasio del “Galvani” dal 1932 al 1934.
Ex-allievo della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, nel 1938 entrò all'Accademia militare di fanteria e cavalleria di Modena, dalla quale uscì nel 1940 con il grado di sottotenente dei carabinieri. Il 15 settembre dello stesso anno, si sposò con Marcella Duce.
Nel 1941 fu nominato comandante di plotone nel Gruppo Squadroni territoriali di Roma. Poco dopo gli fu affidato il comando della 660ª Sezione Carabinieri motorizzata in Africa Settentrionale. Rimase sul fronte per pochi mesi, dal 15 novembre del 1941 al 25 gennaio del 1942, partecipando a numerose azioni in prima linea e guadagnando sul campo una medaglia di bronzo al valor militare. Si ammalò e dovette tornare in Italia, dove assunse il comando della Tenenza di Roma-Ostia e poi a quella di Roma-Appia.
L'8 settembre del 1943 si oppose all'ingresso dei tedeschi nella capitale, catturando alcuni prigionieri. Il 7 ottobre fu arrestato dai tedeschi e deportato in Germania, ma durante il viaggio, a Pordenone, riuscì a fuggire. Rientrato a Roma, costituì una banda di Carabinieri che agiva nell'ambito della formazione partigiana comandata dal generale Filippo Caruso. Il 10 dicembre fu catturato dai tedeschi. Condotto prima nel carcere di via Tasso e poi al III braccio di Regina Coeli, fu più volte torturato. Per farlo parlare, fu arrestata anche la moglie Marcella.
Fu fucilato il 24 marzo alle Fosse Ardeatine.